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Per un’antropologia della finitezza

Per un’antropologia della finitezza - Universitas Studiorum

Riflessioni sull’esistenza nelle filosofie esistenziali

di Aurelio Rizzacasa

232 pp.; Euro 24,00

ISBN 9788833690285

Collana "Scie", n. 3

Aurelio Rizzacasa ci aiuta a ricapitolare l’essenza dell’esistenzialismo, che mira anzitutto a un «orientamento fondamentale dell’essere, a cogliere l’essere dell’ente non in un concetto o in una rete di rapporti astratti, ma in concreto, ovvero in una situazione» (...). L’esistenzialismo proclama che «la realtà è profondamente rotta e frammentata, pervasa intimamente da una cesura che non conosce suture definitive, essenzialmente incrinata da una fessura che di volta in volta la pone in questione, in quel perenne e continuo problematizzarsi che la vita spirituale è a se stessa». Mediante l’esistenza, si apre al filosofo una nuova via per muovere alla penetrazione del reale. Questo, in particolare, permette di realizzare una vera e propria «conversione metafisica delle metodologie esistenziali» che, «pur superando la tradizione delle filosofie essenzialiste, non rinunciano alla ricerca dell’essere» (...). In questa prospettiva, viene rilevato e interpretato il contesto storico in cui apparve e si sviluppò questo movimento di pensiero. Così pure, ci aiuta a comprenderne l’area semantica e i fondamentali problemi di ermeneutica. Fondamentale appare, in questa ampia disamina dell’esistenzialismo, la riflessione kierkegaardiana sulla “singolarità”. Rileggere l’esistenzialismo kierkegaardiano è basilare per una riflessione sulla libertà, sulla possibilità e sulla scelta. In questo nel testo si possono trovare molti riferimenti. Per Aurelio Rizzacasa, è chiaro che «l’esistenza conduce l’esistenzialismo contemporaneo ad inserirsi nei fenomeni più vivi e più complessi della nostra cultura, ricavandone sempre nuove istanze critiche e nuove linee metodologiche». (...) In tal senso, ci chiarisce – nel riferirsi a Kierkegaard, come colui che, giustamente, viene reputato il “padre dell’esistenzialismo” – tutto ciò che rappresenta e costituisce la Kierkegaard-Renaissance. Così, problematiche come quelle dell’angoscia, della scelta, della disperazione, della morte, dell’impegno, della libertà, della memoria conquistano la loro centralità nel dibattito filosofico contemporaneo. [G.M.]

Aurelio Rizzacasa, già docente ordinario di Filosofia morale presso l'Università di Perugia, è docente presso l’Istituto Superiore Universitario Progetto Uomo (IPU) e l’Istituto Teologico di Viterbo ove insegna varie discipline filosofiche. Ha pubblicato numerosi saggi su varie riviste filosofiche nazionali e internazionali. Tra le sue opere: L’antimetafisica della filosofia analitica, Leonardi 1976; Kierkegaard. Storia ed esistenza, Studium 1984; Il tema di Lessing, San Paolo 1996; Fenomenologia ed esistenza. Itinerari nel pensiero contemporaneo, Esi 1996; Luoghi e metafore per una Filosofia della Religione, Porziuncola 1997; L’eclisse del tempo. Il fine e la fine della storia, Città Nuova 2001; Ragione, natura, storia nel “pensiero” di G. Leopardi, Università degli Studi di Perugia - ESI 2003; La sentinella del nulla: riflessioni sul pensiero di E. M. Cioran, Morlacchi 2007; La filosofia dell’educazione. Temi, problemi e prospettive, Tagete 2007; S. Procacci, A. Rizzacasa, L’umanità si racconta. I sentieri della narrazione storica, Ed. Studium 2009; Con Clio oltre Clio, Morlacchi 2012; F. Caporali, S. Procacci, A. Rizzacasa, L’eco-etica. Temi, problemi e prospettive, Morlacchi 2012; Filosofare nel frammento, Aracne 2014; Creazione del Paesaggio, Paesaggio della Creazione, ETS 2014; Per un futuro possibile. Riflessioni sulla filosofia post-moderna, Universitas Studiorum 2016.

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