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La ceramica indigena decorata della Sicilia occidentale. Tipologia e produzione

La ceramica indigena decorata della Sicilia occidentale. Tipologia e produzione - Universitas Studiorum

di Caterina Trombi

1 vol. a colori di 472 pp.; Euro 29,00

ISBN 9788897683896

Le popolazioni indigene della Sicilia, dalla metà del IX sec. sino ai primi decenni del V sec. a.C., realizzarono tre classi ceramiche. La produzione a decorazione incisa /impressa e quella a decorazione monocroma rossa e/o bicroma ereditarono forme e tipi vascolari dalla tarda età del bronzo, mantenendo invariate per secoli alcune caratteristiche morfologiche; invece, la ceramica a decorazione geometrica dipinta, pur ispirandosi alla lunga tradizione locale, a partire dalla fine del VII e dagli inizi del VI sec. a.C. attinse sempre di più al repertorio formale e decorativo dei coloni greci.
L’analisi sistematica delle tre classi, grazie all’apporto di un significativo nucleo di materiale inedito, ha permesso di colmare alcune lacune cronologiche e di “ridimensionare” l’apporto greco, mettendo in luce una commistione di elementi di varia origine. Lo studio tipologico delle tre classi, l’analisi dei contesti di provenienza e della distribuzione delle forme vascolari hanno evidenziato, inoltre, un’omogeneità culturale in tutta l’area a ovest dell’Imera, che non permette di distinguere, a livello di cultura materiale, la produzione “elima” della cuspide occidentale da quella dell’area tradizionalmente definita “sikana” (tra Imera a est e Platani a ovest).
Restano auspicabili ulteriori e più estese analisi petrografiche e archeometriche sugli impasti, al fine di raccogliere dati statisticamente più rilevanti per ricostruire l’organizzazione interna e la frequenza degli ateliers ceramici.
Allo stato attuale della ricerca si ha l’impressione che si sia ricorso per secoli a “forni” primitivi con botteghe organizzate, a livello domestico o semidomestico, le quali avrebbero provveduto soprattutto ai bisogni del sito in cui erano ubicate.

 

CATERINA TROMBI si è laureata in Lettere Classiche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Messina, ha conseguito la Specializzazione in Archeologia Classica presso l’Università di Lecce (oggi Università del Salento), è dottore di ricerca in Archeologia Greca e Romana e ha svolto attività di ricerca post-dottorato presso il Dipartimento di Scienze delle Antichità dell’Università di Messina. Dal 1992 collabora con la Soprintendenza dei BB.CC.AA. di Agrigento nella conduzione scientifica di campagne di scavo archeologico nel territorio di Agrigento (Monte Saraceno di Ravanusa, Caltabellotta, Monte Adranone-Sambuca) e dal 2000 collabora con il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, per il quale ha condotto sul campo numerosi scavi archeologici (Fortificazioni, Decumano, Aree Sacre di Porta I e Porta V, Necropoli presso Porta VII e presso Porta IV). Ha partecipato all’allestimento di mostre (Frontiere ed influenze del mondo punico mediterraneo, maggio 1997, Sambuca di Sicilia; Le Fortificazioni di Agrigento, settembre-ottobre  2012, Agrigento) e di Musei (Monte Saraceno di Ravanusa, Antiquarium presso l’ex Monastero di Santa Caterina a Sambuca di Sicilia, Museo di Palazzo Panitteri sempre a Sambuca). Dal 2010 collabora con l’Institute of Fine Arts - NYU nello scavo sull’Acropoli di Selinunte, occupandosi nello specifico del laboratorio di ceramica.

 

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